Il ruolo del muscolo flessore carpi radialis nell’instabilità dello scapolo

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Scopo: Il muscolo flessore carpi radialis (FCR) è stato suggerito di agire come stabilizzatore dinamico dello scafoide. Poiché il tendine FCR utilizza la tuberosità dello scafoide come una puleggia per raggiungere la sua inserzione distale sul secondo metacarpo, è stato ipotizzato che la contrazione muscolare FCR generi un vettore diretto dorsalmente che resiste allo scafoide dalla rotazione in flessione., Lo scopo del presente studio era quello di convalidare tale ipotesi e chiarire il ruolo dell’FCR come stabilizzatore dinamico dello scafoide.

Metodi: Sono stati testati dieci esemplari di polso cadavere fresco. Un apparecchio di prova progettato su misura è stato utilizzato per tenere l’avambraccio e il polso verticalmente, in rotazione neutra dell’avambraccio. Un dispositivo di rilevamento del movimento elettromagnetico a 6 gradi di libertà, con sensori collegati allo scafoide, al triquetrum, al capitate e al raggio, è stato utilizzato per monitorare i cambiamenti spaziali nell’allineamento carpale come risultato del caricamento isometrico dell’FCR in 5 diverse posizioni del polso.,

Risultati: In tutti i campioni e in tutte le posizioni del polso, lo scafoide ruotava costantemente in flessione quando l’FCR veniva caricato. Esibiva anche gradi variabili di pronazione o supinazione, a seconda che il polso fosse in flessione o estensione. Quando il polso è stato caricato in posizione neutra, lo scafoide costantemente supinato e il triquetrum pronato, queste differenze sono statisticamente significative (p < .05).,

Conclusioni: Lo scafoide ruotava costantemente in flessione e supinazione quando l’FCR veniva caricato, mentre il triquetrum ruotava in flessione e pronazione. Gli effetti positivi della rieducazione del muscolo FCR nelle instabilità dinamiche dello scapolunato possono essere spiegati non dalla capacità di questo muscolo di estendere lo scafoide, come è stato spesso ipotizzato, ma dalla sua capacità di indurre la supinazione allo scafoide e la pronazione al triquetrum. Tali rotazioni opposte sono suscettibili di provocare una coaptazione dorsale dell’articolazione scapolunata con rilassamento del legamento scapolunato dorsale.

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