Fondo: la Maggior parte chirurgica ferite guariscono per prima intenzione, che è a dire, i bordi della ferita sono riuniti con punti di sutura, graffette, colla o graffette., Tuttavia, alcune ferite possono essere lasciate aperte per guarire (se c’è un rischio di infezione, o se c’è stata una significativa perdita di tessuto) e sono conosciute come “ferite chirurgiche che guariscono per intenzione secondaria”. Si stima che comprendano circa il 28% di tutte le ferite chirurgiche e sono spesso complesse da gestire. Tuttavia, sono oggetto di ricerche e poco si sa del loro impatto sulla vita dei pazienti.
Obiettivi: Esplorare le opinioni e le esperienze dei pazienti di vivere con una guarigione chirurgica della ferita per intenzione secondaria.
Design: un approccio qualitativo e descrittivo.,
Impostazioni: I partecipanti sono stati reclutati da servizi infermieristici acuti e comunitari in due località nel nord dell’Inghilterra caratterizzate da alti livelli di privazione e popolazioni diverse.
Partecipanti: I partecipanti avevano almeno 18 anni di età e avevano almeno una guarigione chirurgica della ferita per intenzione secondaria, che era lenta da guarire. Il campionamento mirato è stato utilizzato per includere pazienti di diverso sesso, età, durata della ferita e tipo di intervento chirurgico (generale, vascolare e ortopedico). Venti persone sono state intervistate tra gennaio e luglio 2012.,
Metodi: Sono state condotte interviste semi-strutturate, guidate dall’uso di una guida tematica sviluppata con il contributo dei consulenti dei pazienti. I dati sono stati analizzati tematicamente utilizzando le fasi integranti dell’approccio “Quadro” all’analisi, tra cui la familiarizzazione con i dati; lo sviluppo di uno schema di codifica; la codifica, la creazione di grafici e il confronto incrociato dei dati; l’interpretazione dei temi identificati.
Risultati: Allarme, shock e incredulità sono state spesso espresse reazioni iniziali, in particolare a ferite chirurgiche “inaspettate” che guarivano per intenzione secondaria., I fattori associati alla ferita hanno avuto quasi universalmente un profondo impatto negativo sulla vita quotidiana, sul funzionamento fisico e psicosociale e sul benessere. Sentimenti di frustrazione, impotenza e senso di colpa erano comuni e debilitanti. Le speranze di guarigione dei pazienti erano spesso irrealistiche, ponendo sfide per i medici che si prendevano cura di loro. I partecipanti hanno espresso insoddisfazione per una percepita mancanza di continuità e coerenza delle cure in relazione alla gestione delle ferite.,
Conclusioni: La guarigione delle ferite chirurgiche per intenzione secondaria può avere un effetto devastante sui pazienti, sia fisici che psicosociali. Le ripercussioni per i familiari dei pazienti possono anche essere estremamente dannose, comprese le pressioni finanziarie. Gli operatori sanitari coinvolti nella cura dei pazienti con queste ferite affrontano sfide multiple e complesse, aggravate dalla limitata base di prove in materia di costi-efficacia dei diversi regimi di trattamento per questi tipi di ferite.
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