Ho visto The Strongest Man al Sundance Film Festival e l’ho trovato una critica ben fatta e sfaccettata sul divario economico che si aggrava nelle città americane come Miami, Fla.
Racconta questa storia in gran parte attraverso il suo eroe, Manzo, un uomo innegabilmente forte al di fuori che i salari una battaglia interiore contro le sue insicurezze.
L’uomo più forte compie la sua impresa raccontando queste storie senza colpire sopra la testa., Il film manca di qualsiasi accenno di retorica e dialogo su questi importanti temi che, anche se senza dubbio tentati di inserire, potrebbero condannare il film alla scorta di film predicatori, troppo cool per la scuola che si dimostrano poco oltre a quanto sia intelligente lo scrittore.
Il debutto di Robert Lorie (Manzo), e Freddie Wong (Jimmy Woon),sembrano essere sul punto con il tono e l’estetica che il regista Kenny Riches stava puntando. E il punteggio e la cinematografia sono eccezionali.,
Nel loro insieme, il film mostra una Miami non meno bella delle pubblicità di riviste patinate che mostrano condomini di lusso a South Beach, ma molto più reale. C’è, The Strongest Man shows, un angolo di questa città dorata sulla spiaggia dove le persone reali lottano per vivere le loro vite nell’ombra di immense ricchezze e privilegi. E nel caso di Beef, il tizio vuole solo guidare la sua amata BMX bronzata.,
Se non è una metafora della battaglia di Beef contro i suoi demoni interiori, la moto e l’alto QI di Beef potrebbero essere simboli che illustrano la necessità di piaceri semplici-oserei dire piaceri infantili-in un mondo che può essere troppo concentrato su cose materiali, come accumulare collezioni di belle arti e agonizzare sul posizionamento di un dipinto.
Il film contiene alcuni momenti di dialogo ravvicinato che, per me, avrebbero potuto servire a qualche ritocco. Questo bordo ruvido, però, non è certo una caratteristica definitiva del film.,
Alla fine, The Strongest Man mi ricorda alcuni dei film di Wes Anderson che, anche se probabilmente non sono all’altezza degli standard narrativi di Hollywood, è comunque una cavalcata bella, emotiva e divertente.
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